Per l’annualità 2024 il Consiglio Direttivo TGS Eurogroup ha deciso di destinare le somme che saranno raccolte per beneficenza nel corso dell’anno in occasione delle proprie iniziative di solidarietà, tra cui la Su e Zo per i Ponti di Venezia, alle opere salesiane in Terra Santa, grazie al contatto diretto con Don Alejandro León, Salesiano di Don Bosco, Ispettore Salesiano del Medio Oriente (vedi precedente post “Su e Zo per la Terra Santa: il progetto di solidarietà 2024”). Dopo aver conosciuto le comunità salesiane di Nazareth, Betlemme, Cremisan e Gerusalemme, approfondiamo la conoscenza della casa salesiana di Beitgemal, grazie ad un nuovo contributo dell’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo Don Bosco Medio Oriente, che ringraziamo. Buona lettura!
Il sito di Beit Jamal ha una storia antica che risale all’epoca romana. All’epoca l’area ospitava un villaggio chiamato Kefar Gamala dal nome del nome del rabbino Gamaliel. La tradizione riporta che nel 415 d.c. l’uomo apparve in sogno al sacerdote Luciano dicendogli di recarsi al sito di Kefar Gamala dove il cristiano scoprì le tombe di Santo Stefano e dello stesso rabbino. La scoperta inspirò la costruzione di una chiesa bizantina intitolata al Santo, che però fu distrutta nel 614 d.c. durante l’invasione araba. Solo nel 1881 l’area tornò ad essere abitata, quando venne costruito un monastero con orfanotrofio e scuola agricola nei pressi delle rovine della chiesa bizantina.
Nel 1882 i Salesiani acquistarono la proprietà dedicando l’opera, come da tradizione, ai giovani più svantaggiati. Nel 1916, I salesiani scoprirono dei mosaici e delle tombe bizantine nei pressi delle rovine, mentre nel 1932 fu ultimata una nuova chiesa consacrata a Santo Stefano.
Nel corso della seconda metà del ‘900 il centro ha smesso di essere un orfanotrofio ed una scuola mantenendo solo il monastero, ospitante anche una stazione metereologica, circondato da siti archeologici e campi coltivati.
Oggi il monastero accoglie pellegrini in ritiro spirituale e turisti interessati alle chiese, ai giardini ed ai concerti settimanali. Beit Jemal si sostiene vendendo anche il vino di Cremisan, miele, olio d’oliva ed altri prodotti della zona, che ospita tutt’ora antichi frantoi e alberi d’ulivo che si dice abbiano migliaia di anni.
Testo e immagine:
Ufficio di Pianificazione e Sviluppo Don Bosco Medio Oriente,
Ispettoria Salesiana del Medio Oriente
E’ possibile effettuare donazioni dirette a favore delle opere salesiane in Terra Santa tramite bonifico bancario sul seguente conto corrente:Beneficiario: Direzione Generale Opere Don Bosco
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Lo Staff della Su e Zo