“Detourism: La newsletter di Venezia”, la newsletter dell’Ufficio Turismo del Comune di Venezia, oggi ci invita a scoprire l’origine della Festa della Madonna della Salute! Buona lettura!
La Madonna della Salute e la tradizione della castradina
Il 21 novembre è per i veneziani la Festa della Madonna della Salute, una delle tradizioni più sentite della città. Da quattro secoli, è la giornata in cui si ricorda la fine dell’epidemia di peste che nel 1630 aveva colpito Venezia e tutto il Nord Italia, la stessa terribile pestilenza raccontata da Alessandro Manzoni nei Promessi sposi.
Ogni 21 novembre, i veneziani non mancano di fare una visita all’imponente Basilica della Salute, capolavoro barocco di Baldassarre Longhena. Accendere un cero e pregare l’icona della Mesopanditissa, qui conservata sopra l’altare maggiore, è una tradizione che si ripete da quando la basilica fu eretta, su voto del doge Nicolò Contarini, in segno di ringraziamento alla Vergine per la liberazione della città dalla peste.
Da allora, nei giorni che precedono la festa, è sempre stato allestito sul Canal Grande un ponte mobile su zattere per consentire ai veneziani di raggiungere più facilmente la basilica a piedi da campo Santa Maria del Giglio. Quest’anno, per la prima volta, il ponte non sarà realizzato e l‘accesso alla Basilica della Salute sarà consentito ai pellegrini, opportunamente distanziati e contingentati, secondo le disposizioni comunicate sul sito ufficiale.
Solo in questi giorni dell’anno è possibile assaggiare a Venezia la castradìna, piatto tradizionale della Festa della Salute: si tratta di una saporita zuppa a base di castrato di montone (oggi più spesso di agnello), salato e affumicato, con l’aggiunta di verza e cipolle, da gustare la sera della vigilia della festa. Ancora oggi, questa ricetta dalle radici lontane è un omaggio ai marinai dalmati che durante il periodo di isolamento di Venezia, per il pericolo di contagio, erano rimasti gli unici a rifornire di cibo la città, soprattutto di carne di montone, che veniva conservata grazie alle spezie.
Scopri la vera storia della castradìna
[fonte: La newsletter di Venezia, n. 44/2020 del 19.11.2020]
[immagine: Simone Corrò on Unsplash]
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